In Islanda con RÍSÍ: dove il gaming incontra la scuola, la famiglia e il benessere

La videogame education in pratica: il contesto islandese

In Islanda la tecnologia non è vista come una minaccia, ma come una possibilità. Questo lo abbiamo capito in modo molto concreto durante i tre giorni di mobilità formativa a Reykjavík, ospiti del nostro partner RÍSÍ, nell’ambito del progetto Erasmus+ Gaming and Parents. Con noi c’erano educatori, genitori e giovani coinvolti nelle attività del progetto, desiderosi di capire come integrare il digitale nel contesto educativo in modo sano e partecipato.

Abbiamo iniziato la nostra esperienza visitando Framsýn menntun, una scuola che unisce sport, tecnologia ed eSport in modo naturale. Qui le partite si giocano tanto in palestra quanto in sala LAN, e l’obiettivo non è solo la performance, ma anche la collaborazione, l’equilibrio tra corpo e mente e la gestione delle emozioni. Gli spazi sono pensati per accogliere, stimolare e sostenere il percorso di crescita degli studenti, con attenzione alle diverse attitudini e modalità di apprendimento.

Abbiamo poi esplorato due importanti scuole superiori di Reykjavík: Tækniskólinn e Fjölbrautaskólinn við Ármúla. Entrambe offrono programmi avanzati in ambito tecnologico e creativo, con un occhio attento all’accessibilità e all’inclusione. Il gaming è usato come leva per costruire competenze trasversali, coinvolgere gli studenti e favorire percorsi di partecipazione attiva. L’approccio è pratico, concreto, e si respira una grande fiducia nel potenziale dei giovani.

Uno dei momenti più stimolanti è stato il confronto con un coach islandese di eSport giovanile. Ci ha raccontato come lavora con ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, affrontando non solo aspetti tecnici e strategici, ma anche temi come la salute mentale, la relazione con le famiglie, la gestione della pressione e il rispetto delle regole. Un approccio educativo completo, che considera il videogioco non solo come sfida ma come spazio formativo.

L’esperienza ci ha mostrato un modo diverso di pensare il digitale, non come alternativa all’educazione tradizionale ma come parte integrante di essa. In Islanda la tecnologia è quotidiana, accessibile e condivisa, e il sistema scolastico ha saputo valorizzarla senza perdere di vista le relazioni umane.

Torneremo da questo viaggio con idee nuove, contatti preziosi e soprattutto la voglia di continuare a sperimentare. Nei laboratori estivi che ci aspettano proveremo a portare anche un po’ di questa visione islandese: concreta, equilibrata e aperta al futuro.